Come nasce una composizione musicale

Pianoforti
Come nasce una composizione musicale - Yamaha Music Club

Se puoi immaginarlo, puoi suonarlo!

Ero una bambina, un’adolescente silenziosa: parlavo poco, suonavo molto. Guardavo, ascoltavo il mondo fuori e dentro di me senza capirci un granché. Avevo mani piccole, ma “occhi” ed “orecchie” grandi. E con quelle piccole mani e quelle grandi “orecchie” suonavo, suonavo, suonavo: Bach, Mozart, Chopin, Beethoven, Scriabin… su un enorme, elegantissimo pianoforte a coda. Ricordo quando la mia adorata nonna me lo regalò. Una mattina come tante altre, aprii la porta di casa e, di fronte a me, sul pianerottolo, una specie di gigantesco muro nero. Sembrava un enorme animale: lucido, splendente, sdraiato su un fianco, pronto per essere spinto dentro casa! Era lui: il mio pianoforte. Quel giorno non ce la feci ad andare a scuola. L’emozione mi toglieva il fiato. Saltavo felice per casa in attesa che quegli uomini dalle braccia forti lo mettessero in piedi, gli montassero le sue tre gambe e se ne andassero, lasciandomi sola con lui. Fu amore a prima vista. Su quel pianoforte riversavo tutta me stessa, tutte le mie emozioni: ridevo e piangevo con lui, con la sua voce così speciale che prendeva vita sotto le mie dita; gli raccontavo di me e talvolta mi arrabbiavo con lui perché, come dicevo allora, “non collaborava” ! Finché un giorno, frequentando la Scuola di Musica Yamaha della mia città, la mia insegnante si accorse che, quando ero da sola, suonavo qualcosa di sconosciuto, qualcosa che non era né Bach, né Mozart, ma era… LA MIA MUSICA. Decise così di affidarmi a un fantastico maestro Giapponese, specializzato in composizione per bambini, che, una volta ogni due mesi, veniva appositamente in Europa per seguire ragazzi particolarmente creativi, che potessero comporre musica propria. Ed io ero una di quelle!

La mia infanzia era turbolenta, complicata, talvolta ombrosa, come quella di molti altri adolescenti e, quando lui mi propose di scrivere un brano, mi chiese: “Cosa vuoi raccontare con la tua musica, cosa vuoi che gli altri sappiano di te?”. Avevo 12 anni ed essendo una ragazzina silenziosa, risposi… suonando. Mi misi al pianoforte e improvvisai un tema in do minore: una melodia tumultuosa, rabbiosa, furibonda, nella mano sinistra e nella mano destra onde sonore, arpeggi, soffi di vento… lui, senza che io lo sapessi, mi registrò. E così nacque il primo tema della mia prima composizione. Piano piano, poi, mi aiutò a trovare la strada per sviluppare questa prima idea, per renderla varia ma equilibrata allo stesso tempo, per andare avanti con elementi di rottura uniti a elementi di continuità. Poi parlammo, parlammo tanto, di ciò che questo tema esprimeva, di quello che trasmetteva, della sensazione di inquietudine che lasciava trapelare. Fu lui a farmi cercare e riconoscere queste emozioni dentro di me. Il nostro inglese era improbabile e stentato, ma comunicavamo benissimo lo stesso tramite la musica. Quando non capivo, lui “suonava” quello che voleva dirmi. Mi aiutò a guardarmi dentro e a cercare anche la parte “solare” che tenevo nascosta, la parte serena di me: ed ecco così nascere un secondo tema, etereo, dolce, sereno. Poi di nuovo…TEMPESTA.

Ecco qui: “TEMPESTA” è il titolo della mia prima composizione. La suonai per la prima volta al JUNIOR ORIGINAL CONCERT Europeo ad Amburgo, quando avevo 13 anni.

Da allora un sacco di JOC si sono susseguiti: Junior Original Concert Italiani, Europei e mondiali. Una storia lunga quasi mezzo secolo. Da allora, la mia vita personale e professionale mi ha portato a vivere l’esperienza dei corsi di Musica Yamaha da tutti i punti di vista: da allieva, quando avevo 4 anni e ho vissuto la incredibile esperienza del JUNIOR MUSIC COURSE, il corso Yamaha da cui tutto nasce, a giovane compositrice quando ne avevo 12 con il JUNIOR EXTENSION COURSE. Poi, un percorso Accademico e dopo ancora la decisione di diventare formatrice degli insegnanti. Ma prima, la voglia di diventare per tanti altri bambini ciò che il mio Maestro Giapponese, l’indimenticabile Mister Hojo, era stato per me: la persona che mi aveva dato l’opportunità di fare un viaggio dentro di me e dentro le mie emozioni, dandomi gli strumenti per riconoscerle, per non averne paura e soprattutto per ESPRIMERLE.

Ecco quello che il Junior Original Concert è per me e quello che è il mio obiettivo come insegnante e come responsabile didattica dei corsi di musica Yamaha in Italia. Essere un insegnante dei corsi Yamaha significa avere dentro di sé il desiderio di “spolverizzare il mondo” di musica, attraverso le composizioni di un’infinità di splendidi giovani musicisti che, come quella bimba silenziosa di tanti anni fa, sparpagliano gioia ed emozioni musicali per il mondo, per chi avrà “occhi per guardare” e “orecchie per sentire”. Sono assolutamente certa che anche quest’anno, domenica 19 novembre, all’Auditorium del Massimo di Roma, dove si svolgerà il prossimo Junior Original Concert, chi si affaccerà nel backstage vedrà in me gli stessi sorrisi e la stessa commozione. Siete tutti invitati: questi giovani compositori meritano il “MASSIMO”!”

PRENOTATE QUI IL VOSTRO POSTO AL JUNIOR ORIGINAL CONCERT

Chi sono – Roberta Ferrari Ciao! Mi chiamo Roberta Ferrari e sono la responsabile didattica e della formazione degli insegnanti del settore Educational di Yamaha Music Europe, branch Italy. Sapevate che Yamaha avesse anche un settore “Educational”? Da oltre cinquant’anni Yamaha, ha sviluppato un innovativo metodo per l’insegnamento della musica a bambini, ragazzi ed adulti, continuamente in evoluzione. Un passo alla volta, se lo vorrete,  vi guiderò alla scoperta di questo affascinante mondo dell’insegnamento della musica e non solo. Se vuoi saperne di più sui corsi e sul metodo di educazione musicale Yamaha, scrivi a: [email protected]

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