In attesa della finale della Borsa di Studio Yamaha 2019, che si terrà presso la nostra sede lunedì 4 marzo, abbiamo chiesto alle due vincitrici della borsa di studio dello scorso anno di raccontarci un po’ più di loro e della loro esperienza.
Le due vincitrici:
- Sophie Pardatscher, 20 anni, è originaria di Bolzano ed è stata studentessa al Conservatorio della sua città
- Lucia Porcedda, 19 anni, arriva dalla Sardegna e ha frequentato l’Accademia Santa Cecilia di Roma
Come hai iniziato a suonare il clarinetto?
Sophie: La musica nella mia vita mi ha sempre accompagnato. Già da piccola andavo spesso ai concerti della banda in cui suonavano i miei fratelli, a casa si ascoltava la musica classica, ma anche altri generi, come la musica pop/rock. Il direttore della banda musicale del nostro paese era clarinettista e durante un concerto ha suonato un solo che mi è piaciuto tantissimo: da quel momento in poi decisi che anche io volevo suonare il clarinetto. Così i miei genitori decisero di iscrivermi alla scuola di musica, dove ebbi la grande fortuna di poter studiare con un insegnante bravissimo.
Lucia: Per caso. Volevo suonare, ma non avendo le idee chiare tentai l’ammissione al Conservatorio per vari strumenti. Passai la selezione per clarinetto e per pianoforte; scelsi il primo con grande sorpresa di tutti.
Quale genere di musica ascolti? E quale suoni? Quali sono i musicisti a cui ti ispiri?

S: Io ascolto tanti generi diversi di musica, certamente essendo clarinettista ascolto molta musica classica in cui si sente il clarinetto oppure opere scritte o arrangiate proprio per clarinetto. Il clarinetto secondo me è uno dei strumenti più versatili: Musica classica, romantica, contemporanea, jazz, klezmer,.. a me piace sperimentare tutti questi generi e quindi cerco di sfruttare questa moltitudine di possibilità che il clarinetto mi offre.
I musicisti a cui mi ispiro sono tanti. Uno dei miei clarinettisti preferiti è Martin Fröst, che anni fa ho sentito in un concerto e le cui registrazioni mi piacciono tantissimo.
L: Ascolto tutti i generi e forse più la musica leggera che la musica colta di cui amo particolarmente la sinfonia. Non ascolto mai i pezzi che devo suonare per cercare di creare un’interpretazione personale, frutto dello studio individuale e del confronto con maestri e colleghi. Suono principalmente musica classica, ma negli ultimi mesi mi sono avvicinata anche allo studio della musica jazz e della musica orientale.
Se penso alla mia fonte di ispirazione principale mi viene subito in mente Silvia Careddu, musicista sarda con una carriera straordinaria, la ammiro moltissimo.
Come sei venuta a conoscenza della Borsa di studio Yamaha e cosa ti ha spinto a partecipare?
S: Ho visto un annuncio della borsa di studio su internet ed il mio professore in conservatorio mi ha chiesto se fossi interessata a partecipare. A me piace suonare nei concorsi e questo mi sembrava molto interessante. Quindi ho deciso di iscrivermi.
L: Ne sono venuta a conoscenza tramite passaparola e mi sono detta “perché no?”… che è un po’ anche la mia filosofia di vita.
Quali sono i tuoi ricordi della giornata della finale? Raccontaci un po’ la tua esperienza.

S: Arrivata alla sede Yamaha, dove si è svolta la finale del concorso, le persone sono state molto accoglienti. Il concorso era ben organizzato e la giuria era formata da grandissimi clarinettisti. Le condizioni del concorso quindi erano molto piacevoli. Come sempre, prima dell’esibizione ero abbastanza nervosa, ma appena salita sul palco mi sono goduta la mia musica. In realtà nella mia vita in nessun concorso mi sono mai aspettata di poter vincere e quando ci sono riuscita sono sempre stata felicissima, ed è stato così anche al concorso per la Borsa di studio Yamaha. La giuria alla fine del concorso mi ha dato tanti consigli molto utili, motivandomi nel proseguimento nella mia strada da clarinettista.
L: Ricordo che quel giorno c’era freddo e moltissima nebbia, ricordo la gentilezza del personale della sede Yamaha, le parole scambiate con gli altri concorrenti e l’ansia prima di suonare. Mi sentivo onorata di essere lì e, benché ci sperassi, non mi aspettavo di vincere soprattutto subito dopo la mia prova che non è andata completamente come avrei voluto, ovviamente. Anche la giuria si è rivelata estremamente disponibile parlando a lungo con ogni concorrente per elencargli pregi e difetti notati; non capita spesso una fortuna tale. Posso dire che, al di là della vittoria, è stata veramente una bella esperienza.
Quali esperienze hai vissuto in questo anno? E quali sono i tuoi progetti futuri?
S: Nell’anno passato ho avuto tante bellissime possibilità di esibirmi in concerto in luoghi meravigliosi come la “Berliner Philharmonie“ e la “Wiener Konzerthaus“. Un altro momento da ricordare del 2018 è la mia laurea: ad ottobre ho finito il Triennio a Bolzano con il massimo dei voti e lode con menzione speciale. Masterclass, concorsi e due tour di concerti: è stato un anno bellissimo e pieno di musica. I progetti futuri sono tanti, vorrei fare ancora tanti passi in avanti, studiando, ascoltando, imparando da grandi clarinettisti. Il progetto più importante, però, è quello di continuare a godere della musica, sia nello studio che sul palco.
L: Il 2018 è stato un anno veramente ricco: oltre alla borsa di studio Yamaha, ho dato la maturità allo Scientifico, ho frequentato i corsi dell’Accademia Chigiana a Siena, dell’Aurora Music Festival a Stoccolma e del Mendelssohn Festival ad Amburgo. A novembre poi mi sono trasferita a Parigi dove attualmente studio. Spero che il 2019 si riveli altrettanto ricco.
Da tutti noi di Yamaha un grande “in bocca al lupo” a Lucia e Sophie per i loro progetti futuri e un grande “in bocca al lupo” ai sei finalisti della Borsa di Studio Yamaha di quest’anno!
Chi sono – Ilaria Gaspari: Sono Ilaria Gaspari, veronese di nascita, giramondo per passione. Da ottobre 2016 mi occupo di comunicazione digitale e di social media marketing in Yamaha Music Europe. Fin da piccola, sono sempre stata affascinata dalle parole, dalla grammatica, dalle lingue (ho studiato inglese, tedesco, francese e anche latino!). Nel tempo libero leggo…tanto, e scrivo.