MaTeMù, un posto dove l’Arte crea la generazione del domani

Yamaha Education System

MaTeMù è il Centro Giovani e Scuola d’Arte nato a Roma nel 2010, una delle attività di cui il CIES si occupa – un’attività che centra in pieno la mission di questa Onlus: operare nella comunità per costruire processi di sviluppo sostenibili basati su pace e dialogo. E così MaTeMù si inserisce perfettamente in questa ottica grazie alla sua attività laboratoriale che vuole puntare alla crescita di una persona proprio attraverso lo scambio di idee e valori. Un posto dove persone con bagagli culturali diversi possono incontrarsi, esprimersi e trovare sostegno.

Yamaha, credendo in questo progetto e nel potere formativo della musica, ha così deciso di supportare l’attività aprendo un LEARNING CENTRE all’interno di MaTeMù. Inoltre, siamo stati proprio noi a formare l’insegnante ed è proprio quest’ultimo ad applicare il metodo delle scuole Yamaha per insegnare a questi giovani come fare musica. Un piccolo passo per sensibilizzare le persone sui nostri valori, un grande passo per lo sviluppo di iniziative che hanno un unico scopo: una società migliore.

Oggi abbiamo come ospiti due protagonisti di MaTeMù a cui poter dar voce e raccontare questo progetto in prima persona.

Il primo è Pietro Lussu, insegnante.

  • Come è nato questo progetto? Conoscevo già MaTemù e molti degli insegnanti e operatori che ci lavorano, e ho sempre apprezzato il bellissimo lavoro che portano avanti; sapevo che da tempo avrebbero voluto inserire un corso di pianoforte e quando, grazie a Yamaha, se ne è presentata finalmente la possibilità sono stato contattato e ho aderito con entusiasmo!
  • Insegnare ai giovani a crescere attraverso lo scambio di idee non è sempre semplice quindi da insegnante quale sei, come cerchi di trasmetterlo ai tuoi studenti durante le lezioni? Cerco di trasmettere prima di tutto il grande potere della musica, che può veramente aiutare nei momenti difficili e contribuire alla formazione e maturazione dei ragazzi. Quindi naturalmente oltre al metodo vero e proprio propongo sempre anche degli ascolti, anche di generi diversi, in uno scambio di idee tra allievi e insegnante.
  • Come ti sei trovato ad utilizzare il metodo Yamaha e quali pensi siano i punti di forza? Mi sono trovato molto bene. Credo che il punto di forza del metodo Yamaha sia principalmente il fatto che è un metodo con il quale si comincia subito a suonare, in maniera divertente e molto differente dall’approccio “classico” che siamo abituati a conoscere. In questo modo l’allievo sente dall’inizio la vicinanza con la musica ed è portato naturalmente a progredire, sempre in maniera divertente e stimolante.
  • Cosa ti trasmette, sia artisticamente che umanamente, vedere crescere e maturare questi giovani proprio davanti ai tuoi occhi? Molti degli allievi di MaTeMù hanno delle situazioni difficili alle spalle, a livello familiare o dovute al contesto nel quale vivono o sono cresciuti. Quindi è bellissimo vedere quanto invece si appassionino alla musica e, in questo caso, al pianoforte, comincino ad avere degli obiettivi da perseguire e vogliano migliorarsi ed evolvere musicalmente. Gli stimoli che può darci la musica a volte sono incredibili.

La seconda è Miriam Fornari, studentessa.

  • Con quali propositi hai deciso di partecipare a MaTeMù? Sono venuta a conoscenza di MaTeMù grazie alla sua vicinanza a casa mia, però in questi anni ancora non avevo avuto occasione di frequentarlo. Quando ho saputo del corso con Pietro Lussu non ci ho pensato due volte e mi sono iscritta. Grazie al suo corso sono entrata in contatto con questa bellissima realtà.
  • Come sei cresciuta attraverso la partecipazione a questo progetto? Le lezioni con Pietro mi hanno dato tantissimo. È riuscito a farmi vedere certi argomenti sotto una luce diversa, mostrandomi nuovi punti di vista riguardo una materia che ormai studio da tanti anni. Sono molto grata di questa esperienza.
  • Quanto ti ha personalmente arricchito prendere parte ad un progetto insieme a persone con culture, provenienze e idee diverse? Mi ha molto arricchito vedere da vicino l’ambiente di MaTeMù. Si respira accoglienza, divertimento e tanta passione. Un posto così non può fare altro che regalarti continui stimoli e sono molto contenta di farne parte.

Il progetto di MaTeMù però non finisce qui anzi, si è ampliato grazie alla MaTeMusik band & crew! Da poco è infatti uscito il loro primo singolo, Come te, correlato anche da un video musicale:

E ora il loro nuovo obiettivo è un altro: quello di pubblicare un album! Ma si sa, crearne uno è costoso. È per questo motivo che il CIES ha creato una raccolta fondi: il tuo aiuto significa essere un passo più vicini per creare il tuo album. Il tuo perché “noi, anche quelli di noi che ti sembrano più lontani e diversi, siamo COME TE. Lottiamo per le stesse cose, contro la stessa bestiaccia, abbiamo gli stessi bisogni, ci affanniamo e siamo contenti per inezie, come te”. Se vuoi scoprire come poter dare una mano, clicca qui!

O se semplicemente vuoi avere maggiori informazioni, clicca qui. Perché MaTeMù non è solo un centro per divertirsi con l’Arte, ma è un posto in cui crescere, formarsi e formare, scambiare idee e opinioni per creare una generazione che si approccia al futuro con più consapevolezza e meno barriere. E perché non farlo tramite la musica?

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