Se fossi musica, sarei…”Cavalleria Rusticana”

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Cavalleria Rusticana è il brano del cuore scelto da Anna Panariello per un nuovo appuntamento di “Se fossi musica, sarei…”. Anna, key teacher dei corsi Vocal Yamaha, ci guida ad un ascolto consapevole di quest’opera, ma senza dimenticare la componente emotiva che ci vuole trasmettere.

Cavalleria Rusticana un’opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

Fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici).
Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio del 1890, e tale è rimasto fino a oggi.
Per avere un’idea del successo riscosso dall’opera di Mascagni, basti pensare che alla sua morte (avvenuta nel 1945), l’opera era già stata rappresentata più di quattordicimila volte solo in Italia.

La nascita della Cavalleria Rusticana è abbastanza curiosa: per poter partecipare ad un concorso per giovani compositori, Mascagni coinvolse dei librettisti che lavorarono, ahimè, …per corrispondenza. L’opera fu completata appena in tempo per poter partecipare al concorso.

L’intermezzo della Cavalleria Rusticana

All’interno dell’opera troviamo l’Intermezzo, una delle melodie più celebri di tutta l’opera.
L’Intermezzo è stato pensato per dividere l’unico atto dell’opera in due parti.
A sua volta si suddivide in due sezioni:

  • Nella prima sezione, la musica descrive e ricrea l’assoluto siciliano, con un quartetto d’archi e un piccolo “lamento” di un oboe.
  • Nella seconda sezione, gli archi eseguono una grande, passionale melodia all’unisono. A rinforzare la dolcissima melodia c’è un organo accompagnato da un’arpa punteggiante.

Ciò che colpisce di questa dolcissima melodia, è la potenza evocativa, descrittiva e il grande afflato lirico.
Suscita un’incontenibile emozione, tanto da non riuscire a trattenere le lacrime. Sembrerà di avere a portata di mano un balsamo che lenisce le nostre ferite.
Sarebbe meraviglioso poterla ascoltare a “vele spiegate”, vi sembrerà di avere una finestra spalancata sui sogni. Mette le ali ad una felicità sincera e genuina che risulta fresca e possibile.

L’esecuzione che vi scaverà nel profondo dei vostri sentimenti è quella del direttore Georges Pretre. Attraverso i movimenti delle mani sembra che canti. Addirittura il finale è chiuso con un suo gesto che sembra faccia “evaporare” la Musica.
Proprio come una magia che scompare. Un sogno e un incanto svanito che fa ritornare alla realtà.

Mascagni, orgoglio italiano, ci insegna che la musica è pace per l’anima ed è capace di alleviare le tensioni e le miserie umane.

Non mi resta che dirvi: buon ascolto!

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3 Commenti

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    Fantastico il maestro e sublime la musica, emozionante, commovente

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    Anna Panariello, straordinaria artista raffinata.

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    Anna Panariello