Uno dei regali più belli che si possano ricevere dall’iscriversi ad un corso di musica è imparare ad… ASCOLTARE! Ecco quello che dico sempre ai miei allievi più piccoli, quando cerco di farli restare in silenzio ad ascoltare un suono, un ritmo, una melodia, una canzone: “La musica passa dalle orecchie, se nelle orecchie c’è traffico se ne va!”
Ascoltare: una parola così difficile al giorno d’oggi. La definizione sul vocabolario è: “Udire attentamente”. È necessaria una distinzione precisa tra “udire” e “ascoltare”: il primo è un riconoscimento di suoni, un atto fisico; l’ascolto invece comporta “attenzione” ed un coinvolgimento emotivo e cognitivo. Credo che uno dei grandi problemi del nostro mondo sia proprio la mancanza di attenzione. Tutti noi siamo quotidianamente sottoposti ad un escalation di stimoli visivi ed uditivi. La gente ormai parla (o urla) al telefono cellulare ovunque: in strada, sui mezzi pubblici, nei negozi. Nei centri commerciali, 100 musiche diverse, spesso di pessima qualità, con volumi improponibili! Gli auricolari, sempre nelle orecchie: quando si cammina, si fa jogging, quando siamo in auto. E poi la TV: si urla solo, ci si parla addosso, si assiste di continuo a “dialoghi” in cui nessuno riesce a terminare una frase senza essere interrotto! Nessuno al giorno d’oggi ascolta veramente.
Pensate ai bambini che subiscono, incolpevoli, tutto questo e crescono con la sensazione che sia la normalità! Si dice che l’86% del tempo libero dei bambini sia dedicato alla televisione, quasi 3 ore al giorno; spesso mangiano, si addormentano, o addirittura “studiano” guardandola. Tra i vari danni che questa abitudine comporta, dobbiamo considerare che il suono digitalizzato (compresso) della TV (come quello del computer, della console e dei CD) è privo della gran parte dello spettro armonico e spesso anche della giusta definizione delle consonanti. Tutti aspetti fondamentali, per esempio, per l’acquisizione del linguaggio: per imparare a parlare adeguatamente infatti, dobbiamo essere in grado di percepire l’intero spettro vocale, inclusi gli armonici acuti che di norma sono presenti nell’espressione vocale. Guarda caso, molti bambini delle nuove generazioni hanno enormi problemi di linguaggio…
Un gran peccato! Pensate che l’orecchio è il primo collegamento tra l’individuo ed il mondo. I bambini già a due mesi sono in grado di imitare tono, intensità e melodia dei canti della loro mamme e a quattro mesi imitano semplici strutture ritmiche. Addirittura nel grembo materno l’orecchio è il primo organo ad essere del tutto funzionale (avete mai notato che la forma rannicchiata di un feto somiglia moltissimo a quella dell’orecchio umano?)
Per tutte queste ragioni, come insegnante di musica, ritengo che un’educazione dell’orecchio e un’educazione all’ascolto siano fondamentali, in particolare nei bambini molto piccoli. Da qualche anno a questa parte ho notato un cambiamento incredibile negli allievi: i bambini di oggi urlano soltanto, non ascoltano. Riempiono il vuoto, riempiono il silenzio, o forse ne hanno paura. Con un corso di musica vostro figlio imparerà molte cose meravigliose, ma prima di tutto dovrà imparare ad ascoltare e ad essere ascoltato. Non dimenticate che l’ascolto è la condizione fondamentale della comunicazione.
Quindi, cari genitori, permettermi di chiudere con un consiglio: togliete gli auricolari dalle orecchie dei vostri figli e iscrivetelo a un corso di musica!
Chi sono – Roberta Ferrari Ciao! Mi chiamo Roberta Ferrari e sono la responsabile didattica e della formazione degli insegnanti del settore Educational di Yamaha Music Europe, branch Italy. Sapevate che Yamaha avesse anche un settore “Educational”? Da oltre cinquant’anni Yamaha, ha sviluppato un innovativo metodo per l’insegnamento della musica a bambini, ragazzi ed adulti, continuamente in evoluzione. Un passo alla volta, se lo vorrete, vi guiderò alla scoperta di questo affascinante mondo dell’insegnamento della musica e non solo.
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