Intervista a Federico Trufelli

Strumenti a fiato

Abbiamo fatto una chiacchierata con Federico Trufelli, giovane musicista talentuoso che ha vinto il ruolo di prima tromba delll’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani suonando una Yamaha YTR 6335RC.

L’intervista

Abbiamo letto sul tuo curriculum che hai iniziato gli studi presso l’Istituto Comprensivo Seravezza, una Scuola Secondaria a Indirizzo Musicale. Il tuo primo insegnante di musica è quindi stato l’insegnante della Scuola?

Federico Trufelli: Esatto. Ho iniziato il percorso musicale in prima media nell’anno scolastico 2004/2005. Il mio primo insegnante è stato Marco Antonhy De Novellis, che ringrazio infinitamente per aver dato il La, è il caso di dirlo, alla mia passione per la musica. Ancora oggi ci sentiamo regolarmente, mi trasmette affetto ed entusiasmo, supportandomi nelle scelte più difficili. Doveroso, il ringraziamento anche al Preside Maurizio Tartarini, per aver voluto fortemente nell’Istituto Comprensivo “E. Pea”  l’indirizzo musicale, senza il quale, molto probabilmente, non mi sarei mai avvicinato alla tromba.

 

Il maestro Andrea Tofanelli è un musicista riconosciuto a livello internazionale, nonché Yamaha Artist da oltre 15 anni. Com’è avvenuto l’incontro con lui?

Federico Trufelli: Possiamo dire che sono cresciuto con il maestro Tofanelli. Il primo disco “trombettistico” che ho ascoltato è stato Mattia’s Walk. Fin dai primi passi con la mia tromba ho sempre avuto come riferimento, come idolo, come mentore Andrea Tofanelli. Il primo incontro non lo dimenticherò mai; ero emozionanatissimo, stavo finalmente incontrando il mio idolo. Il mio insegnante di scuola media mi accompagnò, nella primavera del 2007, ad una masterclass di Andrea Tofanelli a Firenze. Da quel momento è nato un qualcosa in me verso il grande maestro. Ricordo ancora le emozioni che provai. Ero imbarazzatissimo e non riuscivo a suonare secondo le mie aspettative, volevo far bene, ma l’emozione era troppo forte. Successivamente ho iniziato a frequentarlo saltuariamente con lezioni private. Ho iniziato a studiare con lui regolarmente dal 2012, prima presso ISSM Vecchi-Tonelli di Modena e tuttora presso la Scuola di Musica di Fiesole. Studiarci e suonarci insieme è una sensazione indescrivibile. Sono onorato di questa opportunità e spero di non deluderlo mai.

 

Da dove nasce la scelta di praticare sia la musica classica sia moderna jazz?

Federico Trufelli: Senza dubbio anche questa scelta nasce dalla visione musicale a tuttotondo del Maestro Andrea Tofanelli, che in ogni circostanza, ci rammenta quanto sia fondamentale essere prima di tutto Musicisi e solo dopo trombettisti. Durante le lezioni affrontiamo sempre un vasto repertorio che comprenda sia brani classici che jazz. Gestire il tutto è difficile, lo studio aumenta notevolmente, ma poi basta immergersi col genere che dobbiamo eseguire e dare il massimo, sempre.

 

Di recente hai vinto il ruolo di Prima Tromba delll’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani. Raccontaci di questa esperienza

Federico Trufelli: Esperienza incredibile. Il tutto inizia nel febbraio 2020. Ero a lezione con il M° Tofanelli a Fiesole ed a fine lezione mi suggerì di guardare il bando di selezione per l’ONJ dei conservatori. Lo lessi e mi accorsi che il bando stava per scadere, questo significava preparare la prova pre-selettiva in pochissimi giorni. Dovevo predisporre un video da allegare all’iscrizione ed avevo veramente i giorni contati. Seguendo le indicazioni del Maestro riuscii a registrare un video con qualche accenno al concerto di Maynard Ferguson, West end Blues di Louis Armstrong, la parte Lead Trumpet del brano per Count Basie di Frank Foster – Shiny Stockings e lo standard There Will Never Be Another You. Una volta inviata tutta la documentazione, la procedura si congelò a causa della pandemia. In aprile 2021 ho ricevuto la mail con la conferma della mia idoneità per la prova finale in presenza presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano in data 19 maggio 2021. La prova conclusiva è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Non mi aspettavo di suonare subito in orchestra affrontando brani a prima vista. Con la pandemia non avevo più avuto occasione di suonare in orchestra, è stata una sensazione bellissima. Alla selezione ho veramente dato il massimo, sentendo il livello molto alto dei candidati, e alla fine è arrivato il risultato della mia idoneità con il massimo dei voti. Sono consapevole che questo nuovo impegno comporterà ulteriori sacrifici e studio ma al tempo stesso arricchirà la mia preparazione professionale.

 

Parliamo della tua scelta degli strumenti. Sappiamo che prima utilizzavi la Xeno 8335S e poi sei passato alla Commercial. Vuoi parlarcene?

Federico Trufelli: Posso dire di essere cresciuto con Yamaha. La mia prima tromba, che custodisco tutt’oggi gelosamente, è stata una YTR-2335S. Successivamente, dopo varie sperimentazioni con altri marchi, sono tornato a scegliere Yamaha prima con la 8340EM poi sostituita con la Xeno 8335S. Nel luglio 2019 ho aggiunto alla mia strumentazione la Commercial. Inizialmente usavo sempre i due strumenti: la Xeno per un repertorio più classico (attività sia solistiche che orchestrale) e la Commercial per un repertorio più moderno (sia da Lead che come solista). Oggi uso quasi sempre solo la Commercial indipendentemente dal genere e/o ruolo.

 

In che modo gli strumenti Yamaha forniscono un aiuto, un supporto alla tua attività artistica?

Federico Trufelli: Gli strumenti Yamaha mi hanno da sempre aiutato nell’arricchire gli armonici del suono, aumentando pastosità e volume in tutti i registri. La centratura di ogni singolo suono ha incrementato la mia capacità di proiezione, caratteristica che mi aiuta enormemente nei contesti più impegnativi, quale appunto quello di Lead Trumpet in orchestra jazz. Avendo utilizzato strumenti specifici per la musica classica (Xeno 8335S, 9835) e per la musica moderna jazz (8340EM, Commercial, Fh 8310Z), ho riscontrato grande versatilità d’impiego; la strumentazione Yamaha mi ha infatti garantito sicurezza e precisione nell’intonazione e negli attacchi dei suoni, oltre che nella loro stabilità, anche nei registri più acuti.  Imprenscindibile, per la buona riuscita della performance, l’elevata efficienza delle componenti meccaniche. Grazie all’esperienza maturata con l’ausilio di questi eccezionali strumenti, frutto di ricerca e innovazione, posso affermare l’altissimo grado di affidabilità del brand Yamaha.

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Comment (1)

  1. Avatar

    Non ci sono parole solo una bravissimo Augusto