Lo sapevate che il teatro della Scala di Milano ha un ambulatorio fisioterapico interno? E non solo per rimettere in forma i ballerini, ma anche per curare le patologie dei musicisti!
Già, perché nonostante quello del musicista non sia riconosciuto come uno tra i lavori maggiormente logoranti, la passione trascinante per la musica a volte può portare a trascorrere un tempo infinito sullo strumento, perdendo il conto delle ore, senza sentire la fatica, a volte trascurando del tutto il proprio corpo, persi all’inseguimento della perfezione. Solo che poi i tendini, i muscoli, le ossa, il sistema nervoso, l’orecchio, le corde vocali e la mente si logorano.
Ho frequentato da studente numerosi corsi di formazione organizzati o patrocinati dalla comunità europea: per potersi fregiare di questo patrocinio era obbligatorio che il percorso di formazione prevedesse un cospicuo monte ore di educazione fisica, con esperti di tecniche nate più o meno espressamente per la cura del corpo degli artisti. Ho conosciuto così il metodo Feldenkraiss, la tecnica Alexander, vari esperti di yoga… Per contro ho appena finito un corso dedicato all’insegnamento e mentre l’area psico-pedagogica era ampiamente sviluppata, nessuno spazio era riservato agli aspetti fisici, tecnici e posturali.
Così ho deciso di intervistare cinquanta musicisti, tra professionisti, studenti di conservatorio e amatori. Tre su quattro hanno avuto problemi legati a tendiniti o altre patologie ortopediche e neurologiche.
“Esatto, stiamo parlando del 75% dei musicisti” mi conferma la dottoressa Converti, responsabile dell’ambulatorio “Sol Diesis” del centro IRCCS Santa Maria Nascente della Fondazione Don Gnocchi dedicato ai musicisti e dell’ambulatorio fisioterapico per i professori dell’orchestra del “Teatro alla Scala”.
Mi conferma la mia sensazione che non si faccia abbastanza prevenzione, che non ci sia una adeguata preparazione da parte dei docenti?
“Sì, tengo corsi di formazione ed educazione al conservatorio di Lugano, ma ho visto pochi master organizzati nei conservatori italiani. Da anni porto avanti una mia personale battaglia di sensibilizzazione.”
A cosa sono legati principalmente i problemi di tendiniti dei musicisti?
“Le tendiniti insorgono per un sovraccarico funzionale dovuto all’assunzione di posture scorrette, a modalità di studio errato, tecnica inadeguata o semplicemente per aver cambiato strumento, corde, repertorio musicale. È importante quindi analizzare il problema in ambulatorio con una valutazione posturale e valutazione del gesto tecnico con il proprio strumento musicale.”
E a chi non potesse recarsi presso la vostra struttura, quali suggerimenti potrebbe dare per prevenire queste patologie?
“La mia équipe ed io proponiamo un elenco di 15 regole d’oro che tutti possono seguire:
- Praticare un riscaldamento ed un allungamento muscolare mirato e globale prima di suonare
- Eseguire un riscaldamento progressivo allo strumento
- Evitare lunghi periodi di esecuzione (circa 40-50 min) ed effettuare pause di 5-10 min ogni ora
- Praticare dello “stretching” al termine delle esecuzioni
- Adottare posture corrette evitando posizioni non fisiologiche che generano compensazioni muscolari nefaste
- Assicurarsi un ambiente ergonomico adatto (sedia, illuminazione, leggio)
- Ricorrere se necessario ad accorgimenti tecnici: accessori ergonomici e modificazioni dello strumento
- Variare il repertorio e gli stili di musica suonati
- Evitare variazioni brutali dei ritmi di lavoro, come periodi di lavoro intenso prima di concerti o esami o come la ripresa eccessiva dopo un arresto prolungato
- Evitare dei lunghi periodi senza suonare, mantenere un’attività strumentale minima durante i periodi di riposo
- Prendere coscienza del proprio corpo, cercando di eliminare le tensioni muscolari presenti (Metodo Feldenkreis, Metodo Alexander, Bioenergetica, Tai-Chi etc)
- Controllare lo stress, l’ansia, la fatica
- Fare attenzione al trasporto di oggetti pesanti e alle attività fisiche di una certa entità
- Nella vita quotidiana, conformarsi a regole generali di igiene (alimentazione e idratazione corretta, sonno necessario, attività fisiche regolari) e se possibile evitare alcool e tabacco
- Mai suonare con dolore: il motto “No pain, no gain” è FALSO!!!!“
Un ringraziamento alla dott.ssa Rosa Maria Converti e alla sua équipe: Marina Ramella, Anna Castagna, Chiara Bernardis, Marta Bongiana, Giulia Giacobbi, Laura Negri, Ingela Johnson, Enrico Saibene.