Musica moderna e strumenti a fiato

Strumenti a fiato

Musica moderna e strumenti a fiato: qual è il rapporto che li lega?

Prima di iniziare il nostro discorso su questo tema, vorrei fare una precisazione.
Utilizzando la terminologia musica moderna in questo articolo, non si vuole far riferimento alla musica colta, composta principalmente nella prima metà del XX secolo.
Ho utilizzato il termine “moderna” nella sua accezione più ampia e generica, per andare ad individuare tutta quella musica che si discosta dalla cosiddetta Classica.

In altre parole, nella musica moderna a cui faccio riferimento, possiamo raggruppare la musica jazz, swing, R&B, disco e così via.

Gli strumenti a fiato nella musica moderna

Quali sono gli strumenti a fiato più utilizzati in questi generi musicali?
Seguendo una definizione accademica, potremmo facilmente individuare tromba e trombone tra gli ottoni, e saxofono, clarinetto e flauto per i legni.

La prima cosa mi viene in mente leggendo consecutivamente i nomi di questi strumenti, è l’analogia che vi è tra essi e le formazioni musicali di fine Ottocento – primi Novecento.

Vi chiederete, di quali formazioni sto parlando?
Parlo delle bande di paese e di quei gruppi di suonatori, la maggior parte delle volte di strada, che furono i nuclei della nascita della cultura jazz.

Per ognuno degli strumenti prima citati infatti, è possibile tracciare una storia a sé, ricca di capitoli a metà strada tra l’artistico e l’antropologico.
Ma vediamoli un po’ più nel particolare.

Gli ottoni

Partiamo dagli ottoni.
La tromba, così come la vediamo e conosciamo attualmente, nasce verso la fine dell’Ottocento in Europa, sullo sfondo di una congerie di stravolgimenti sociali. È forse proprio questo il motivo per cui, almeno inizialmente, la tromba non riesce a superare l’Oceano.

Negli Stati Uniti infatti, così come in Gran Bretagna, è la cornetta a fare da padrona, nella forma in cui la vediamo tutt’ora nelle Brass Band inglesi. Strumento nel registro di soprano, ovviamente necessitava di uno strumento compagno di registro tenorile.
E quale poteva essere questo compagno, se non il trombone?

I primi suonatori di questi gruppi di musica “non classica” erano dei dilettanti, perciò spesso non erano altro che dei suonatori di tromba che all’occorrenza passavano al trombone. E qui è subito spiegato un altro fenomeno: il grande successo riscontrato dal trombone a pistoni.

I legni

Passiamo ora alla famiglia dei legni.
Il primo ad entrare nel campo della musica leggera fu il clarinetto, in versione rudimentale: se andava bene (e non sempre andava bene) lo strumento in circolazione aveva 12 chiavi, in confronto alle 17 chiavi del clarinetto odierno.

Questa notizia potrebbe in un certo senso squilibrare o cancellare un mito: e il saxofono?
Paradossalmente, il saxofono arriva qualche decennio dopo, potremmo dire intorno ai primi anni del Novecento.
Quando arriva però, entra nel mondo della musica come un uragano, spazzando via la concorrenza del clarinetto e del povero flauto, che viene messo in un angolino e quasi dimenticato.
Il saxofono è letteralmente un uragano: ha suono, grandi capacità timbriche e una diteggiatura facilissima, più o meno identica a quella di un piffero.

Il saxofono

Potremmo dire che ancora oggi continua l’epopea del saxofono.
Ci sono tantissimi saxofonisti nel mondo, e lo strumento viene usato in tutte i modi e le forme possibili e immaginabili.

Vi racconto una chicca: ho addirittura visto una ditta produrre 200 saxofoni destinati ad essere utilizzati come spillatori di birra… Può far rabbrividire, ma potremmo trovarci il suo perchè se pensiamo che Adolphe Sax era nato a Leffe, in Belgio!

L’uso degli strumenti a fiato

Ma come si usano questi strumenti? Potrei dire che anche qui, esiste la più ampia libertà: dai solisti, ai piccoli gruppi (si va infatti dal duo al classico quartetto), a formazioni più numerose, fino ad arrivare alle famose big band di Milleriana memoria sono entrate nella storia.

Vi è piaciuto il discorso? Fateci sapere cosa ne pensate e se avete qualche curiosità in merito!
Alla prossima!

 

Chi sono – Gian Battista Corti Da da ormai diversi anni sono Artist Relation e Product Specialist Manager di Yamaha Music Europe – Branch Italy.
Prima di ricoprire tale posizione ho collaborato come trombonista basso in diverse orchestre del Nord Italia. Ho effettuato gli studi di Musicologia presso l’Università di Pavia, sezione staccata di Cremona.
Ho inoltre diretto diverse formazioni bandistiche e le relative Scuole di Musica.

Hai trovato l’articolo interessante? Lasciaci un commento.

Comment (1)

  1. Avatar

    Bellissimo e preciso
    …spero lo leggano in tanti…per fare un po di musica…grazie