Alla scoperta del Museo della Musica, tra eventi e collezioni

Pianoforti
Alla scoperta del Museo della Musica - Yamaha Music Club

La scorsa estate ho avuto due grandi fortune: suonare al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna e visitarlo sotto la coinvolgente guida di Enrico Tabellini, referente del dipartimento educativo e della comunicazione. E visto che mi piacerebbe che lo visitaste tutti, ho pensato di fargli qualche domanda. Quando lo raggiungo al telefono, ha il fiatone: “Ho appena accolto una scolaresca che sta visitando il museo. L’educazione è il nostro forte, abbiamo sempre organizzato laboratori di musica per i ragazzi, sin dall’apertura nel 2004. Col tempo ci siamo accorti di come i ragazzi senza nessun substrato musicale che visitavano la collezione si persuadessero che “la musica la fanno solo i geni”. Così abbiamo pensato di attivare alcuni laboratori pratici per renderli più partecipi”.

  • Metti in gioco la musica: 42 diversi laboratori per la scuola primaria, dal canto alla composizione empirica, dal movimento espressivo alla costruzione degli strumenti, fino a Cage e la musica elettronica, per preparare i bambini ad una visita più consapevole del museo.
  • Museo musica in tour: il museo porta i laboratori nelle scuole di tutta la provincia. Solo quest’anno abbiamo già avuto richieste per 900 incontri nelle classi, grazie anche ad una quota di gratuità che ci permette di andare incontro alle scuole più disagiate.
  • Il museo (ri)Suona: una visita speciale del museo, in cui i ragazzi trovano in ogni sala un musicista diverso che suona e racconta la collezione. È un modo per coinvolgere maggiormente anche i ragazzi che sono a Bologna solo per un giorno, in visita di istruzione.

A volte vediamo i ragazzini tornare al Museo la domenica” – continua Enrico – “Trascinando i genitori da una sala all’altra con entusiasmo. O sappiamo di qualcuno che per Natale ha chiesto di essere portato al Teatro Comunale. Così abbiamo pensato ad un quarto progetto:

  • Al sabato, The best of: laboratori da 0 a 99 anni, per bambini e genitori insieme. È bello vedere come i genitori siano i più entusiasti!

La collezione del museo è straordinariamente ricca di libri, manoscritti, ritratti… Come è stato possibile metterla insieme?

A Bologna abbiamo avuto Padre Giovan Battista Martini, detto “Il padre di tutti i maestri”: nel Settecento studiare da lui era una tappa quasi obbligatoria, ma, non potendo ricevere compensi in denaro perché legato al voto di povertà, si faceva donare documenti musicali, riuscendo a costituire negli anni un archivio che ha continuato ad attirare sempre più musicisti da tutta Europa. Per gratitudine, gli allievi continuavano poi a scrivergli e a donargli libri rari e costosi. Abbiamo seimila lettere di risposta a missive che padre Martini scriveva alla ricerca di libri rari che mancavano alla sua collezione. Era abilissimo nello scambiare libri, ma organizzava anche baratti per ottenere volumi in cambio di mortadelle o cioccolato, o per accaparrarsi rare edizioni antiche in cambio di spartiti nuovi. E così siamo il Museo che possiede l’unico esemplare esistente al mondo dell’Odhecaton, il primo spartito mai stampato (Ottavio Petrucci, 1501). La voracità con cui padre Martini bramava libri e spartiti si è estesa presto all’iconografia: non c’è da stupirsi che colui che ha scritto la prima enciclopedia della musica, nel 1757, abbia quindi iniziato a chiedere in dono ritratti. In collezione abbiamo le più famose e autentiche rappresentazioni di Mozart, J.C.Bach, Rameau, Tartini, Caldara, Cimarosa, Paisiello, Farinelli, Verdi, Wagner, Rossini, Bellini, Donizetti e molti altri. Praticamente siamo il Facebook della storia della musica!

E poi avete una collezione di strumenti meravigliosi, esposti in un allestimento e in una cornice d’eccezione. Ma ti ricorderai che, soprattutto alla vista degli strumenti a tastiera, mi è mancato il fiato.

Cinque sono gli strumenti esposti, molti di più quelli che non possiamo mostrare per questioni di spazio, ma che sono a disposizione di chi vuole vederli, misurarli, riprodurli:

  • Lo straordinario Clavemusicum Omnitonum del 1606, a 125 tasti, unico prototipo costruito della tastiera perfetta. Peccato solo che, con i suoi 31 tasti per ottava (uno per ogni tono, semitono e quarto di tono) disposti su 5 file, sia una tastiera letteralmente insuonabile per una mano umana: servirebbero due falangi in più per dito… e sette dita per mano!
  • Un bellissimo clavicembalo Orazio Albana del 1628 con tastiera temperata.
  • La cosiddetta “spinetta di Padre Martini” del 1780-82, in realtà un pianoforte rettangolare Glonner: era il tipico pianoforte da studio del classicismo viennese (Mozart probabilmente lo ha utilizzato più volte), interessante per il suono, con dinamica ma per nulla simile a quello del fortepiano e molto simile a quello del clavicembalo.
  • Il celebre pianoforte Camille Pleyel del 1844, a scappamento singolo (il modello caro a Chopin), che la tradizione vuole appartenuto a Rossini, ma più probabilmente da lui fatto acquistare per il Liceo Musicale (l’odierno Conservatorio) di Bologna all’epoca in cui era consulente (e poco prima della “tragica” rottura dei rapporti con la sua città di adozione). Lo strumento oggi è funzionante e spesso utilizzato come modello e per registrazioni filologiche.
  • Infine, un Pianoforte en forme de clavecin, uno dei primi pianoforti Erard (è del 1811), appartenuto a Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone.

Il museo della musica di Bologna è in antitesi con l’immaginario del palazzo vuoto e polveroso. Oltre alla didattica organizzate una straordinaria quantità di eventi musicali! Cosa avete in programma? Nella prima parte dell’anno ci dedichiamo alla musica antica, con la rassegna WunderKammer, il museo delle meraviglie, concerti itineranti nelle sale della collezione. In estate, la rassegna sNodi, dove le musiche si incrociano. #Novecento è invece l’occasione per ascoltare i musicisti che raccontano i musicisti: Rock Insight sono stati quattro interessanti incontri con Valerio Corzani, mentre ora è in corso Jazz Insight, con il pianista Emiliano Pintori e i suoi ospiti.

Chi Sono – Marta Caldara Concertista, formatrice, dimostratrice. Qualsiasi attività preveda l’utilizzo di un pianoforte mi trova sempre coinvolta in prima linea! Adoro l’atmosfera del live e centinaia sono i progetti di questo tipo che mi vedono impegnata. In questo blog vi terrò aggiornati sui progetti e sulle ultime novità dal mondo Yamaha.

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