Da musicisti ad amici, novant’anni al servizio della Musica

Pianoforti
Intervista ad Alberto Bettin - Yamaha Music Club

Abbiamo appuntamento per il tardo pomeriggio, ma sono le otto passate quando Alberto Bettin, titolare dell’ omonima ditta di pianoforti, mi avvisa: “Ho finito ora con la vendita di un pianoforte U3, mangio e ti richiamo”. A quanto pare gli capita spesso di uscire così tardi, anche più tardi, dal suo negozio di Padova: “C’era una famiglia indecisa, abbiamo scelto con calma”.

Alberto, da quanto tempo svolgi questa attività? 

Da 40 anni (povero me). Il negozio è stato fondato da mio padre che, giovanissimo, ha iniziato facendo l’accordatore. Io sono l’ultimo di cinque figli, ho lavorato prima con due dei miei fratelli, ora sono rimasto l’unico titolare.

Che storia racconta il tuo negozio?

Dal 1925 al servizio della Musica. Pochi giorni fa ho ritrovato un articolo di giornale con una vicenda che ci riguarda: negli anni ’70, Sviatoslav Richter venne al teatro Olimpico di Vicenza per tenere un concerto. Quando trovò sul palco un pianoforte a coda Yamaha, della ditta Bettin, si arrabbiò molto. Ma dopo aver parlato col tecnico (mio padre), si decise a suonare. Il concerto fu un successo. Da allora Richter diventò testimonial di Yamaha. E ogni volta che veniva a suonare in Italia, passava a trovarmi nel retrobottega e si preparava insieme il pianoforte.

Davvero un importante pezzo di storia!

Anche tanti grandi jazzisti hanno suonato su miei pianoforti: Herbie Hancock, Chick Corea, Ray Charles, Keith Emerson… Alcuni sono anche diventati amici, come Gianni Morandi, che mi invita a ogni suo concerto, o Stefano Bollani, con il quale ho organizzato una serata di beneficenza al teatro Verdi.

Raccontaci invece una vendita che ti ha dato particolare soddisfazione. 

Ho venduto un ¾ di coda Bosendorfer nuovo, consegnato nel cuore di Vienna ad un magnate del caffè, collezionista di spartiti, grande amante della musica.

Cosa significa per te la musica?

Sarò banale, ma posso rispondere solo in un modo: TUTTO

So che tu sei anche musicista, che cosa ti ha avvicinato alla musica e quando?

Da ragazzo ho iniziato per gioco. Non sono bravo, ma suonare mi dà una grande energia.

Quale brano musicale porteresti sempre con te?

Long Train running, mi carica e mi ricorda un viaggio con mio padre.

Il verso più significativo di una canzone?

If I can’t help falling in love with you.

Educazione musicale. Quanto è importante e perché?

È importantissima, sembra che finalmente  l’Italia se ne stia rendendo conto! Le scuole e i licei ad indirizzo musicale e il bonus Stradivari per aiutare gli studenti ad acquistare uno strumento sono un passo importante per il nostro paese. Ecco un’anteprima: apriremo una scuola Yamaha presso il negozio, l’anno prossimo.

Cosa pensi della tecnologia applicata agli strumenti tradizionali?

È molto molto importante, anche se non ancora conosciuta bene dagli insegnanti tradizionali. Io ci ho creduto sin dall’inizio, ho sempre avuto Disklavier, AvantGrand, Silent ed ora anche il Transacoustic, che ho appena dato a Massimo Ranieri per la sua recente tournée. D’ora in poi vorrà sempre quello, pare siano stati felici soprattutto i suoi fonici!”

Un nostro lettore vorrebbe acquistare uno strumento per il figlio che ha da poco iniziato a suonare il pianoforte: cosa gli consigli?

Clavinova o Silent, ma anche Arius o P45. L’importante è cominciare, poi vediamo.

Infine, una curiosità: ho visto che è tuo il pianoforte che si trova alla stazione dei treni di Padova.

Quello è il mio fiore all’ochiello! È un C3 Yamaha, l’ho prestato gratuitamente e vado ad accordarlo tutti i mesi, perché è un pianoforte che merita! Ho ricevuto migliaia di mail di ringraziamento da parte dei cittadini!

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