Diffusori multiroom e soundbar: come usarli insieme per risultati incredibili

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Uno dei trend più interessanti nel mondo dell’audio domestico è il multiroom, in particolare quello dei diffusori multiroom. Un concetto molto semplice, che esiste da decenni ma che solo recentemente, complice lo sviluppo e la diffusione capillare delle tecnologie di connettività senza fili, ha raggiunto livelli di popolarità notevoli.

Quando si parla di impianto multiroom, di diffusori multiroom o altre espressioni connesse ci si riferisce a un impianto audio distribuito all’interno degli ambienti di casa: magari c’è un diffusore in una stanza, un paio di satelliti nell’altra, ma sono tutti ingranaggi dello stesso motore, che ovviamente viene gestito tramite app. Essendo un impianto unico con gestione centralizzata, è possibile “indirizzare” un brano audio in un ambiente e un altro nella stanza a fianco, oppure la stessa canzone in tutte le stanze, per il miglior senso di “immersione”.

Soundbar e diffusori multiroom: un abbinamento vincente

Di solito, quando si parla di impianto multiroom ci si riferisce a tanti diffusori amplificati ognuno dei quali è responsabile della diffusione musicale in un ambiente specifico. Ma tra questi ci sono anche le soundbar, che tra tutti questi speaker sono gli unici con una posizione fissa e predefinita: sotto o in prossimità del TV. Pur essendo la sua funzione primaria quella di “estendere” l’audio del TV a livello di qualità e coinvolgimento, la soundbar può essere facilmente integrata in un impianto multiroom. Il requisito è che, ovviamente, tutti i diffusori (soundbar inclusa) dell’impianto domestico siano compatibili con la medesima tecnologia multiroom: per esempio MusicCast, parte integrante di moltissimi prodotti Yamaha, permette alla soundbar di svolgere sia la sua funzione principale di supporto sonoro al TV, sia di essere considerato il “diffusore multiroom” del salotto, del soggiorno o ovunque sia installata. Oltretutto, le soundbar più recenti, magari coordinate con un subwoofer senza fili, sono in grado di assicurare non solo fiumi di adrenalina di fronte a film d’azione, ma anche sessioni d’ascolto musicali piacevoli e di qualità.

2 MusicCast 20 abbinati alla BAR 40 come diffusori posteriori wireless

Quanto descritto finora considera la soundbar un diffusore dell’impianto multiroom, ma lo svincola dagli altri speaker presenti nelle altre stanze. Questo è senza dubbio il caso più frequente, ma non l’unica possibilità. Si può infatti anche valutare l’ipotesi di ‘prendere’ i diffusori multiroom che sono disposti nelle varie stanze, portarli nell’ambiente in cui si trova la soundbar e usarli come diffusori posteriori di un impianto home theater completo. È una soluzione eccellente: in condizioni normali, i singoli diffusori riempiono di musica le singole stanze, poi si riuniscono nello stesso ambiente per generare adrenalina di fronte a un film d’azione a un ottimo concerto. Ed è anche una valida idea a livello di costo: potendo usare gli speaker multiroom come diffusori posteriori abbinati all’acquisto di una soundbar abbiamo una versatilità di utilizzo altrimenti impossibile.

Ma attenzione, perché ciò sia possibile è necessario che la tecnologia multiroom che lega i diffusori lo permetta. Tornando al discorso del MusicCast, tutto ciò ha un nome preciso: si chiama MusicCast Surround e contraddistingue alcuni modelli della gamma di soundbar e i due diffusori MusicCast 50 e MusicCast 20. Questo significa, a livello pratico, che se si vuole organizzare una serata di grande cinema, basta posizionare correttamente i diffusori, impostare l’app con un paio di tocchi e far partire il film. Le emozioni arriveranno da sole!

 

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