Home Theater e diffusori posteriori wireless: abbinamento possibile?

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Da sempre, gli appassionati di Home Theater devono convivere con cavi e cavetti sparsi nelle proprie stanze. Il motivo è ovvio: i diffusori di un impianto Home Theater completo sono almeno sei, e ognuno di loro va collegato fisicamente all’amplificatore. Questo, se per molte persone non è un problema, per altre è un ostacolo “estetico” insormontabile. La soluzione è ovviamente il collegamento senza fili tra l’amplificatore e i diffusori, in particolare quelli posteriori, che per forza di cose sono quelli più lontani dall’ampli. Nel corso degli anni, i produttori hanno studiato diverse soluzioni per offrire diffusori posteriori wireless, in grado cioè di miscelare la comodità del collegamento senza fili con la qualità del tradizionale collegamento cablato, che ancora oggi rappresenta il principale meccanismo di connessione tra i componenti.

Diffusori posteriori wireless: è vera gloria?

Perché funzionino, i diffusori devono ricevere un segnale amplificato o, in alternativa, amplificarlo. Se il diffusore è collegato fisicamente all’amplificatore, ci pensa quest’ultimo, ma se ciò non accade la situazione si fa un po’ più complicata: molti Home Theater che si definiscono “Wireless” trasmettono il segnale dedicato ai diffusori posteriori a un secondo amplificatore situato alle spalle dello spettatore, cui i diffusori posteriori sono collegati via cavo. Si tratta quindi di una soluzione “ibrida”, poiché il trasferimento del segnale audio dal fronte anteriore a quello posteriore avviene senza fili, ma poi c’è comunque un collegamento via cavo dal modulo posteriore ai due diffusori. In più, essendo quest’ultimo di fatto un ricevitore e un amplificatore, va alimentato, cioè deve essere installato in prossimità di una presa di corrente.

Altra possibilità, abilitata dalle recenti soluzioni multiroom e da tecnologie come MusicCast, DTS Play-FI o WiSA è la connessione senza fili diretta tra il trasmettitore (spesso integrato nel sintoampli, altre volte esterno) e i diffusori posteriori wireless, che di conseguenza sono attivi cioè integrano una sezione di amplificazione. Qui la comodità è molto maggiore, perché fisicamente non c’è nessun cavo visibile dedicato alla trasmissione del segnale musicale ai diffusori posteriori. Ma visto che la corrente non si trasmette senza fili, i diffusori posteriori vanno comunque collegati via cavo alla corrente.

A ben vedere, questa soluzione ricorda molto da vicino quella dei subwoofer wireless, che effettivamente non usano cavi di collegamento con l’amplificatore, ma devono comunque essere alimentati da una sorgente di corrente posta nelle vicinanze: va detto però che il subwoofer è sempre stato un elemento “attivo” all’interno della catena Home Theater (cioè con amplificatore integrato) e, in più, la direzionalità delle frequenze emesse ne permette una più libera collocazione in ambiente rispetto a quella dei diffusori posteriori, il cui posizionamento è più rigido a causa della loro funzione.

Il bello di soluzioni di speaker wireless posteriori non sta solamente nella comodità ma anche nella versatilità. Per esempio, in un sistema multiroom basato su tecnologia MusicCast, i diffusori posteriori possono essere degli smart speaker in tutto e per tutto, la cui funzione principale è quella di diffondere musica negli ambienti di casa per poi “riunirsi” in una sola stanza diventando i diffusori posteriori di un Home Theater senza fili. In pratica, questi speaker vengono posizionati nelle varie stanze di casa, ma all’occorrenza vengono spostati dove c’è l’impianto Home Theater per dare supporto alla creazione di un quadro sonoro completo ed emozionante. La tecnologia in questione si chiama MusicCast Surround ed condivisa da alcune soundbar Yamaha (MusicCast BAR 400, MusicCast BAR 40) e dai due smart speaker Yamaha MusicCast 20 e MusicCast 50.

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