Nonostante l’evoluzione tecnologica, la miniaturizzazione e l’integrazione dilagante, la passione per il cinema e per l’intrattenimento domestico spinge ancora molte persone verso gli impianti audio/video a componenti separati, nei quali il ruolo del sintoampli AV resta del tutto centrale. Quasi superfluo definirne il valore: è lui ad occuparsi di gestire le sorgenti in ingresso, dal Blu-ray ai servizi di streaming, a smistare ed elaborare il segnale, trattandolo e amplificandolo verso i diffusori disposti strategicamente all’interno della sala. La qualità percepita, il coinvolgimento e il senso di immersione nelle vicende descritte dipende in buona parte da lui.
Parlando di sintoampli AV, il mercato è senza dubbio stracolmo di soluzioni il cui fine è mantenere saldo il legame con la tradizione ma anche guardare al futuro aggiungendovi tutte quelle funzionalità che il mondo “connesso” ha prodotto nel corso degli anni. In sostanza, il sintoampli AV mantiene il suo ruolo tradizionale ma lo completa con codifiche, connettività e funzioni contemporanee, che lo rendono estremamente versatile e “aperto” a un nuovo modo di condividere e ascoltare la musica.

Detto questo, ci si può domandare: su quali caratteristiche concentrarsi per valutare un acquisto? Cosa considerare con priorità prima di scegliere il modello giusto? Come in tutti questi casi, la scelta non può che essere un fattore soggettivo, eppure alcune considerazioni possono essere senza dubbio generalizzate. Ecco dunque alcuni aspetti da valutare in funzione della scelta del sintoampli AV.
Connessioni e funzionalità
Più che sulla potenza (cui dedichiamo comunque un capitolo a sé), l’iter di acquisto di un sintoampli AV dovrebbe concentrarsi innanzitutto sulla versatilità. Ma come definirla? Possiamo considerarla il risultato di diversi parametri che, sommati, vanno a identificare la capacità del sintoampli AV di integrarsi in scenari diversi, anche molto “moderni”. Per questo bisogna partire da una valutazione del numero e del tipo di ingressi e uscite (soprattutto, dell’onnipresente HDMI), considerando che a questo sintoampli andranno connesse tutte le sorgenti già disponibili: il lettore blu-ray, il decoder di Sky, la console, il DVD e molto altro. Importante è la possibilità di integrare un giradischi, vista la recente ripresa del mercato dei vinili, e la piena compatibilità con i segnali 4K HDR. Sul fronte delle connessioni, un sintoampli AV dovrebbe ragionare in termini di abbondanza e offrire, oltre a un “congruo” (aspetto soggettivo) numero di in/out HDMI, anche ingressi audio digitali ottici/coassiali, porte di rete e pure ingressi analogici, nel caso lo si intenda collegare a una sorgente un po’ datata, come un lettore DVD.
Canali e codifiche audio
L’audio multicanale parte dai “canonici” 5.1 canali del Dolby Digital e DTS. Ma i modelli attuali vanno ben oltre: 7.1, 9.2 e successivi non sono per nulla infrequenti nella gamma attuale, compresa ovviamente quella di Yamaha. Anche qui, la risposta sul numero di canali giusti è estremamente soggettiva: anche nel 2020, 5.1 resta un ottimo punto di partenza, nonostante le codifiche più recenti (a partire dal DTS-HD e dal Dolby Digital Plus dei Blu-ray) impieghino un numero superiore di canali per incrementare il senso di coinvolgimento. Si giunge poi alle codifiche a oggetti (Dolby Atmos e DTS:X) che aggiungono al classico numero predefinito di canali anche effetti direzionali provenienti dall’alto, raggiungendo configurazioni particolari come ad esempio 7.2.4. Posto che le codifiche con un elevato numero di canali sono comunque compatibili con impianti che ne hanno di meno, la scelta va fatta in funzione non solo del budget e delle sorgenti che verranno collegate, ma anche del numero di diffusori che si vorrà – e si potrà – distribuire negli ambienti di casa.

Potenza
L’estetica, pur importante, conta fino a un certo punto. Più rilevante è senza dubbio la capacità del sintoampli AV di coinvolgere e appassionare l’ascoltatore. Il primo parametro cui ci si rivolge è solitamente la potenza, per quanto ciò sia difficilmente d’aiuto nel valutare la corrispondenza del prodotto alle dimensioni dei propri ambienti.
Il motivo è semplice: il dato del puro e semplice watt per canale non aiuta perché è misurato in condizioni di test (test tone) e perché la pressione sonora percepita dipende fortemente dai diffusori e dalla loro impedenza. Per completare il dato occorre quindi quanto meno definire il range di frequenza dei test (solitamente 20Hz – 20kHz), l’impedenza dei diffusori collegati e il numero di canali utilizzati, posto che difficilmente vengono riportate informazioni in configurazioni multicanale. Il dato, se correttamente riportato, funge dunque da metro di paragone tra modelli analoghi più che come informazione assoluta a tutti gli effetti, posto che – come indicazione di massima – 90W su due canali con impedenza di 8 Ohm sono più che sufficienti per un normale salotto domestico, anche piuttosto ampio.
Qualità sonora
Per molti, la qualità sonora è il parametro in assoluto più importante ai fini dell’acquisto. Purtroppo, la musicalità di un sintoampli AV traspare solo parzialmente dalle specifiche tecniche: la componentistica impiegata, che di solito viene citata delle brochure, è un’indicazione interessante per chi, da appassionato, riesce a immaginare un certo risultato udibile a partire dal dato tecnico, ma per tutti gli altri una sessione d’ascolto è fondamentale. L’ipotesi migliore sarebbe quella di replicare il proprio set-up domestico, o quanto meno di associare al sintoampli AV un impianto di diffusori dalle caratteristiche tecniche analoghe. La valutazione resterà comunque puramente soggettiva.

Funzioni smart
Ultima cosa da valutare, ma solo in ordine di apparizione, è la disponibilità di funzioni smart. La connettività di rete, fissa o wireless è un must dei sintoampli contemporanei e questo permette loro non solo di accedere a informazioni e contenuti via Internet, ma anche di integrarsi all’interno della rete domestica fungendo da perno (laddove ciò sia previsto) di un impianto multiroom. Per esempio, i sintoampli AV Yamaha sono dotati di tecnologia MusicCast che permette loro di interagire con altri dispositivi, sorgenti e diffusori sparsi all’interno di casa, diffondendo ovunque musica ed emozioni.