La musica a basso impatto ambientale

Storia della ditta Storti all'interno della musica - Yamaha Music Club

Sono sempre più felice di raccontarvi quanto un acquisto Yamaha sia un acquisto sostenibile in termini di impatto ambientale. Oggi parliamo delle emissioni chimiche degli stabilimenti di produzione Yamaha. Indovinate un po’? Perfettamente in linea con quanto vi ho raccontato sullo smaltimento e il riuso dei rifiuti e delle acque reflue, anche le emissioni chimiche sono oggetto di studi volti alla riduzione e alla sostituzione con sostanze sicure. Innanzitutto, tra le sostanze nocive, il diclorometano è stato completamente abolito; le emissioni di bromopropano sono state ridotte del 54% nel 2016 rispetto all’anno precedente. Sono entrambi solventi, largamente diffusi nell’industria come sgrassatori nei processi organici (una volta anche alimentari!) ma il diclorometano è sospettato di essere cancerogeno. Quindi, via. I composti volatili organici, che contengono per esempio residui di vernici o adesivi, sono stati ridotti del 30% già dal 2009.

Per quanto riguarda i pianoforti, Yamaha ha sostituito vernici a base di solventi con vernici ad acqua, riducendo il tasso di difetto e migliorando le condizioni di lavoro in fase di verniciatura. Tanto che gli impianti di ventilazione sono diventati inutili, con conseguente risparmio energetico! Questo vale sia per le fabbriche giapponesi che per quelle indonesiane e cinesi, che stanno prendendo continui provvedimenti di propria iniziativa. Il gruppo Yamaha ovviamente non si occupa solo di rivestire pianoforti, ma utilizza le stesse tecnologie per altri strumenti musicali e per l’interno di automobili! La ricerca di nuove tecnologie è costante e gli obiettivi di questo sforzo sono quelli di garantire l’estetica e la durata nel tempo del rivestimento, ma utilizzando meno materiale e meno solvente. Sono state sperimentate ad esempio la verniciatura a polvere, il rivestimento elettrostatico e la finitura flow-coating, che prevede l’applicazione del rivestimento in forma liquida anche su oggetti tridimensionali e permette di risparmiare materiale, diminuire le emissioni, migliorare le condizioni dell’ambiente di lavoro.

Ormai è storia del secolo passato, ma è importante sottolineare come Yamaha si sia storicamente impegnata a ridurre l’emissione di fluorocarburi, responsabili del buco nell’ozono, eliminandoli dalle proprie fabbriche già nel 1994. Dal 2006 sono stati completamente eliminati anche gli idrofluorocarburi, apparentemente meno inquinanti ma non perfettamente eco-compatibili, in quanto la loro liberazione in atmosfera contribuisce ad aumentare l’effetto di surriscaldamento globale (effetto serra). Ora che sapete di aver fatto un acquisto eco-compatibile, sedetevi al vostro pianoforte, o imbracciate il vostro strumento, e suonate senza pensieri la vostra ode alla Terra.

Chi Sono – Marta Caldara Concertista, formatrice, dimostratrice. Qualsiasi attività preveda l’utilizzo di un pianoforte mi trova sempre coinvolta in prima linea! Adoro l’atmosfera del live e centinaia sono i progetti di questo tipo che mi vedono impegnata. In questo blog vi terrò aggiornati sui progetti e sulle ultime novità dal mondo Yamaha.

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