Da diversi anni, le soundbar sono un punto fermo del mercato audio/video. La loro eleganza estetica, unita alla massima praticità, le ha rese la prima scelta per chi vuole replicare in casa le emozioni del cinema senza riempire la stanza di cavi, cavetti e diffusori. Contestualmente al loro successo, una fetta consistente di appassionati ha iniziato a interrogarsi sulle differenze di qualità tra la soluzione tradizionale (sintoampli + diffusori) e quella “tutto in uno” rappresentata elegantemente dalla soundbar. La domanda è sempre la stessa: le migliori soundbar in circolazione sono adeguate a soddisfare le pretese di qualità degli appassionati di Home Theater? In alcune circostanze, ma stiamo parlando di un decennio fa, la soundbar veniva infatti considerata una sorta di compromesso per ottenere sì la sensazione di coinvolgimento tipica della sala cinematografica, ma con una qualità del tutto incomparabile a quella dei setup tradizionali.
Le osservazioni degli appassionati avevano logicamente un fondo di verità: nessuno discute la praticità e la spinta innovativa delle soundbar, ma a livello qualitativo come si può comparare un piccolo prodotto compatto, sia pur dotato di amplificazione di qualità e diversi mini-diffusori con soluzioni dedicate, che sono molto più voluminose e – spesso e volentieri – costose?
Le migliori soundbar riducono il ‘gap’ con i componenti separati
Prendendo a modello l’impianto a componenti separati, in cui si studia non solo l’acquisto di ogni singolo elemento ma anche (e soprattutto) il corretto bilanciamento tra di loro, i produttori di soundbar hanno investito gli ultimi anni nella ricerca di nuove soluzioni che riducessero il più possibile il gap qualitativo tra i due paradigmi.

Le soluzioni adottate sono state diverse: in primis l’ottimizzazione della componentistica e delle caratteristiche acustiche dei vari modelli, al punto che un prodotto del 2019 non è comparabile (eccezioni escluse) con quello di una decina di anni fa. Per simulare l’effetto avvolgente del cinema in casa, le migliori soundbar si avvalgono di diverse soluzioni tecniche: DSP integrati con funzionalità ad hoc, tecnologie – come la decodifica dei formati Audio HD, il supporto al DTS Virtual:X di MusicCast BAR 400, ed il Clear Voice di Yamaha – pensate appositamente per ottimizzare la resa del quadro sonoro con l’impiego di una soundbar, svariati speaker integrati nella soundbar e ‘orientati’ in modo tale da sfruttare le riflessioni delle pareti della stanza, sistemi di auto-calibrazione molto sofisticati e via dicendo. A questo si aggiunge la possibilità di completare la soundbar con diffusori veri e propri da inserire in ambiente, meglio se wireless per non sacrificare il principale vantaggio delle soundbar ovvero il massimo “rispetto (estetico) per l’ambiente”. Data la difficoltà di emettere basse frequenze causa limiti strutturali dello chassis, molti modelli nascono con un subwoofer wireless dedicato o possono essere aggiornati in un secondo momento, e lo stesso vale per i diffusori posteriori. Se nonostante le calibrazioni, i DSP e tutti gli effetti, la soundbar non dovesse generare un quadro ‘virtuale’ soddisfacente, non c’è bisogno di tornare indietro e investire in un impianto a componenti separati, ma si può ipotizzare – qualora il modello lo permetta – l’estensione con due ‘veri’ diffusori posteriori da collegare alla soundbar, sia pur ‘senza fili’. Con MusicCast Surround di Yamaha questo è possibile e permette con le soundbar compatibili di godere finalmente di un vero home cinema wireless a casa!
In questo modo, fatta salva la maggior qualità degli impianti a componenti separati hi-end (non paragonabili neppure a livello di costo), la separazione tra le due soluzioni su assottiglia enormemente: in alcune circostanze, come per molte soundbar Yamaha, è possibile estendere l’impianto usando ‘on demand’ i diffusori wireless MusicCast 20 o 50 come canali posteriori di un impianto Home Theater basato sulla soundbar che viene posizionata subito sotto il televisore, e possono essere anche abbinati ad un sintoamplificatore AV MusicCast.
Infine, un’ulteriore considerazione. Se è vero che le soundbar devono riunire qualità e versatilità in ingombri ridottissimi, è parimenti vero che possono essere veri e propri concentrati di tecnologie: le soundbar più recenti, oltre a svolgere il proprio compito primario, offrono non solo compatibilità con le ultime codifiche multicanale (Dolby Atmos e DTS:X in primis), ma anche tante funzionalità quali il controllo vocale, l’accesso ai servizi di streaming, la compatibilità con le tecnologie multiroom, un parco connessioni molto esteso e, come anticipato, svariate funzioni DSP utili per migliorare la resa sonora e generare emozioni.