Chi ama trascorrere qualche ora in compagnia della musica non è mai stato troppo attento all’impatto dei suoi prodotti negli ambienti di casa: devono suonare bene e dare emozioni, se poi sono ingombranti e pieni di cavi, pazienza. Chi può permettersi una sala dedicata all’ascolto o all’Home Theater gode di sicuro di maggiore libertà, ma se l’impianto deve in qualche modo amalgamarsi con un ambiente più ‘versatile’ come il classico salotto familiare, la necessità di trovare soluzioni belle e funzionali diventa molto sentita. Missione difficile da portare a termine fino a qualche anno fa, decisamente più abbordabile oggi, dove chi produce componentistica Hi-Fi e Home Theater valuta molto il design dei suoi prodotti poiché consapevole di quanto sia importante il ‘look’ nella scelta di questi prodotti. Musica e design vanno ora a braccetto, ed è una gran bella cosa.
Tutti i dispositivi, oggi, nascono per essere non solo versatili e di qualità, ma anche belli da vedere. Non che l’Hi-fi abbia mai avuto problemi sotto questo profilo: gli indicatori di potenza degli amplificatori valvolari di un tempo erano uno spettacolo per gli occhi (ripresi tra l’altro da alcuni modelli di oggi, come lo Yamaha M-5000), così come il design di poderosi diffusori da pavimento che vanno valutati non solo nella loro capacità di ‘creare musica’, ma anche di impreziosire il fascino dell’ambiente.

I trend, nel mondo dell’elettronica di consumo, sono molto chiari: se da un lato i TV diventano di spessore millimetrico e senza cornici, nel mondo dell’audio-video prima c’è stata prima la corsa verso l’integrazione, poi la riscoperta del piacere dei componenti separati. Ma una delle grandi tendenze in atto resta l’attenzione verso il design: che si tratti di un sistema compatto con modulo sorgente/amplificazione e doppio diffusore o di una soundbar – che di fatto è la ‘somma’ di un ampli e un set di diffusori -, la cura di dettaglio e la ricerca della soluzione esteticamente brillante resta una costante.
Lo spettacolo vero è senza fili

Il passo avanti più importante in assoluto ai fini dell’impatto estetico di una soluzione musicale o audio/video è stata la transizione dal mondo cablato a quello wireless. Non è successo ieri, ma ogni giorno che passa vengono studiate soluzioni per eliminare quei pochi cavi ancora esistenti. I motivi sono ovvii: non dover usare spessi cavi per collegare i dispositivi permette loro di amalgamarsi brillantemente nel contesto della stanza, a prescindere dal design e dallo stile di quest’ultima.
Qualche anno fa, l’esigenza era particolarmente sentita dagli appassionati di Home Theater, che dovevano integrare in ambiente 5, 7 o più diffusori cercando di mantenere inalterato il fascino dell’ambiente (non tutti, ripetiamo, possono permettersi una stanza dedicata). Per risolvere il problema, la prima soluzione fu la miniaturizzazione dei componenti, soprattutto dei diffusori posteriori: da modelli ingombranti, anche se spesso da scaffale, si passò a piccoli diffusori sottili ed esteticamente curati il cui fine era garantire una presenza sonora avvertibile (sia pur con una qualità non comparabile ai modelli più voluminosi) ma un impatto ‘fisico’ meno ingombrante. Restava il discorso dei cavi, che venne presto risolto mediante moduli posteriori wireless. Nonostante questi vadano comunque collegati alla corrente, resta una soluzione brillante: il fronte anteriore viene connesso via cavo, quello posteriore vive senza collegamento fisicio, tranne quello che lo alimenta.
Il passo successivo furono le soundbar. Un passo “estremo” dal punto di vista estetico, se vogliamo dirla tutta: qui infatti andiamo proprio ad eliminare il fronte posteriore affidandolo a un solo dispositivo che occultiamo abilmente sotto il TV o in un ripiano dedicato. Alcune soluzioni, però, continuano a fare uso dei diffusori posteriori, che sono anche qui wireless. E anche wireless può essere il collegamento tra la soundbar e il TV, posto che entrambi i dispositivi debbano supportare questo tipo di connessione (bluetooth).
Musica e design: i diffusori wireless
Oltre a linee dedicate esclusivamente all’Interior Audio, oggi una categoria a sé di dispositivi musicali è quella dei diffusori wireless, che si pongono come punto d’arrivo di questo cammino. Questi diffusori, pensati per l’installazione in diversi ambienti di casa, possono essere considerati veri e propri complementi d’arredo: colorati, dalle linee curate, spesso compatti e bellissimi da vedere, nascono per riprodurre musica in tutti gli ambienti di casa senza l’assillo di dimensioni ingombranti o la necessità di connessione via cavo a una sorgente. È del tutto naturale che, in prodotti di questo tipo, ci sia un bilanciamento pressoché perfetto tra musicalità e fascino estetico: il diffusore wireless è un componente che va mostrato con orgoglio, non nascosto all’interno di un armadio. Al di là dell’impatto estetico, stupisce anche la versatilità di questi prodotti: alcuni si collegano alla sorgente (smartphone, PC, tablet…) via bluetooth, altri vi aggiungono la possibilità di integrazione nella rete Wi-Fi di casa, che permette loro di “dialogare” con tutti gli altri dispositivi che vi fanno parte.

In determinate condizioni (come nel caso di un MusicCast 20 in un impianto AV compatibile), i diffusori wireless possono anche fungere da canali surround di un impianto Home Theater: basta installarli in stanze diverse per l’operatività quotidiana e poi, quando si decide di gustarsi un bel film d’azione, spostarli in salotto dove si ha l’impianto principale.
Altro? Certo. L’attenzione dell’industria nei confronti dell’estetica dei propri prodotti ha di fatto “trasformato” componenti grigi e senz’anima in complementi d’arredo, centrali nel contesto di una casa moderna e curata. Eloquenti, da questo punto di vista, sono soprattutto i componenti Hi-Fi: in casa Yamaha consideriamo per esempio il giradischi MusicCast VINYL 500, che oltre a offrire specifiche tecniche di alto profilo (unite alla versatilità del multiroom wireless MusicCast, cosa che per un giradischi è davvero notevole), ha quel sapore retrò che lo rende estremamente affascinante. Stesso discorso per gli amplificatori, alcuni dei quali (come lo splendido A-S3000) non solo mettono in mostra un bellissimo chassis in alluminio, ma fanno sfoggio di ampi level meters che da un lato ci riportano al passato, dall’altro gli conferiscono una classe senza limiti. Lo stesso si può ripetere per gli impianti compatti, nei quali stupisce anche l’eleganza estetica dei diffusori, e per tutti quei prodotti che, giocando con le forme, i colori e la luce, puntano a trasformare casa rendendola un riferimento di design.