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Che cos'è la musica liquida - Yamaha Music Club

Eccoci nuovamente a parlare del suono, della sua qualità e dei  sistemi che utilizziamo per goderci la nostra musica preferita. Dopo aver visto come funziona la catena di riproduzione del suono con il pezzo della nostra Marta Caldara, oggi parleremo di qualcosa che, a prima vista, può sembrare quantomeno “strano” e “futuristico”: la musica liquida.

Ricordate l’epoca della musica analogica, del giradischi, delle musicassette? Poi arrivò il CD (il disco compatto) correva l’anno 1982. Bei tempi, vero? La fremente attesa per l’uscita di un nuovo disco, la lettura delle note o dei testi in copertina. Tutta preistoria. Oggi gran parte della musica scorre nel web, non ha un supporto fisico e viene chiamata “musica liquida”.  È la musica della Generazione Z, che spesso la ascolta direttamente col telefonino all’orecchio o quando va bene con le cuffie o gli speaker del PC. Ma anche i più vecchietti non disdegnano questo formato audio, anzi. La musica liquida è il riferimento per chiunque ami avere musica nelle orecchie H24 e abbia un minimo (ma proprio minimo) di confidenza con la tecnologia.

È così infatti che Youtube e i servizi di streaming audio (come Spotify, Deezer e compagnia bella) i tanti formati di file audio uniti agli onnipresenti smartphone offrono mille modi di accedere in ogni momento a qualsiasi contenuto musicale.

Ma la qualità? 

In generale possiamo dire che la qualità dell’ascolto dipende dalla catena di fattori di cui parlavamo nello scorso articolo: la registrazione, il Mastering, il formato della traccia audio, la qualità dei componenti audio con cui ascoltiamo e le caratteristiche acustiche dell’ambiente in cui avviene la diffusione del suono. Partiamo però proprio da questo punto per fare un minimo di distinzione in fatto di “musica liquida”. Innanzitutto consideriamo che esistono formati audio non compressi e formati invece compressi. Quest’ultimi includono varie codifiche, alcune denominate “Lossy” (a perdita) altre “Lossless” (senza perdita). Le codifiche Lossy utilizzano algoritmi capaci di ridurre drasticamente la dimensione dei file musicali nativi, ma a scapito della qualità musicale.

Dal file musicale originale vengono infatti tagliate tutte quelle frequenze audio che sono ritenute “ininfluenti” dall’algoritmo per il messaggio musicale complessivo. Perché si usano? Per ridurre l’ingombro del file, permettendo di salvare spazio nell’hard disk o di ridurre il consumo di dati nelle connessioni internet. Lo svantaggio? Si perdono informazioni e dettagli musicali rispetto al formato originale, quindi meno qualità, ed è quello che succede se ascoltiamo nel notissimo formato MP3 (ma ricordiamo anche che non tutti gli MP3 sono uguali, ci sono infatti vari “livelli” di compressione e quindi di qualità). 

Le codifiche Lossless invece prevedono una compressione del file nativo ma senza perdita di informazioni. Queste codifiche sono adatte all’ascolto di musica (liquida) in alta risoluzione e, tra i formati più noti troviamo FLAC (acronimo di Free Lossless Audio Codec) e ALAC (Apple Lossless Audio Codec). A questo punto sembra superfluo sottolineare come lo stesso brano compresso in MP3 o in FLAC darà risultati diversi all’ascolto (sempre che si utilizzi un impianto HiFi in grado di evidenziarne le differenze, ma questo è un altro anello della catena). Per concludere ricordiamo due codifiche audio non compresse. PCM, quella del CD per intenderci, in cui troviamo una traccia audio a 44,1 Khz/16 bit e DSD ( Super Audio CD o SACD) con una frequenza di campionamento 60 volte superiore a quella del CD. Se volete provare l’ebbrezza dell’alta definizione audio dovrete quindi procurarvi un buon SACD e (cosa più difficile) un impianto Hi-End in grado di evidenziare tutte le sfumature le dinamiche e le emozioni che l’artista ha inciso per voi. L’unico rischio è poi che non riusciate più a tornare indietro, con l’orecchio rivolto al vostro smartphone.  

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Chi sono – Enrico Bonfante Ciao! Mi chiamo Enrico e dal 2008 mi occupo di prodotto e marketing per la divisione Audio & Video di Yamaha Music Europe. Sono appassionato di musica jazz (da grande farò il chitarrista jazz!), viaggi, libri e buona cucina.

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