Intervista al Trio Chagall, gruppo finalista ad Amadeus Factory per la categoria Cameristica

Archi Pianoforti

Per la categoria Cameratistica arriva in finale ad Amadeus Factory il Trio Chagall, formato da tre giovani piemontesi: Vincenzo, Edoardo e Francesco.

A farsi portavoce del gruppo e a rispondere alle nostre domande è Vincenzo. Curiosi anche voi di conoscere meglio questo eclettico trio?

Come vi siete conosciuti?

Avendo tutti sempre studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, le occasioni di conoscerci non sono mancate sin dai primi anni di studio. Lorenzo ha conosciuto Edoardo frequentando con lui lo stesso corso di solfeggio, mentre ha incontrato Francesco ad un corso estivo di musica. Edoardo e Francesco si erano conosciuti nelle varie esperienze con l’orchestra degli archi del Conservatorio. Nonostante non ci concepissimo ancora come trio, i legami di amicizia erano già sviluppati!

Com’è nata l’idea di formare un trio e da quanto suonate assieme?

L’idea di formare un trio è maturata nel 2013. Edoardo e Lorenzo, che venivano da esperienze cameristiche con due trii differenti, decisero di consolidare l’amicizia fondando un trio che avrebbe studiato nella classe del M°Zuccarini, attuale Direttore del Conservatorio. Sulla scelta del violoncellista non ci sono stati dubbi e così ci siamo cimentati nei nostri primi studi insieme. Ad oggi sono ormai 5 anni che suoniamo insieme e studiamo sotto la guida del M°Valentino in Conservatorio e del Trio Debussy a Pinerolo.

trio chagall - amadeus factory

Come mai avete scelto questo nome per il vostro gruppo?

La scelta del nome non è stata semplice ed è giunta diverso tempo dopo l’inizio degli studi, quando ci siamo resi conto di voler mantenere stabilmente la formazione. Il nome Trio Chagall vuol essere un omaggio alla vita e all’opera del grande pittore, che noi da sempre ammiriamo. Non appena ci è balenata l’idea di chiamarci in questo modo non abbiamo avuto dubbi sulla scelta. In rari casi, infatti, la pittura ha avuto un legame così stretto con la musica come nelle opere di Marc Chagall. Basti pensare ai numerosi quadri di strumenti musicali con violini, ma anche flauti e chitarre, e ai dipinti di musicisti, come il celeberrimo Il violinista verde. Il legame con la musica di Chagall è lampante nei bozzetti ispirati a l’Uccello di fuoco di Stravinskij e negli allestimenti che egli stesso fece per Il flauto magico in occasione dell’inaugurazione del Metropolitan di New York. La concezione e la possibilità di un dialogo tra le arti è un aspetto che ci h sempre interessati e che condividiamo e, come nella pittura di Chagall sembrano esserci intrinsecamente elementi di ritmo, armonia e timbro musicale, noi cerchiamo con la musica di veicolare valori più ampi e appartenenti ad altri ambiti artistici.

Un aggettivo per descrivere ognuno di voi?

Una delle caratteristiche principali della nostra formazione è l’eterogeneità: sia per carattere, sia nell’approccio alla musica possediamo punti di vista differenti che cerchiamo di render complementari nelle nostre interpretazioni: segnatamente Lorenzo è la parte razionale e organizzativa, mentre Francesco è più emotivo e romantico. In questa bipolarità si inserisce sapientemente Edoardo con la sua duttilità e capacità di guidare e seguire a seconda delle necessità.

Quali sono i vostri musicisti di riferimento?

I nostri punti di riferimento sono le principali realtà cameristiche italiane, ossia il Trio Debussy e il Trio di Parma. Con i primi, che sono i nostri “papà” musicali, è sempre un piacere far lezione e i loro preziosi consigli sono per noi un grande stimolo di crescita. Abbiamo invece ascoltato il Trio di Parma più volte in concerto e li abbiamo conosciuti da poco (in particolare Enrico Bronzi), rimanendo entusiasti dei loro metodi di insegnamento e del loro modo di suonare. Idealmente ammiriamo moltissimo il leggendario Trio di Trieste, che non abbiamo avuto la fortuna di conoscere, ma di cui ci rimangono registrazioni di straordinaria sapienza e profondità. Alla loro unità e consapevolezza ci ispiriamo nei nostri studi.

Anche partecipare ad Amadeus Factory ci ha permesso di conoscere un artista che stimiamo moltissimo, un musicista con grande carisma e, allo stesso tempo, grande umiltà. Questo è stato sicuramente l’aspetto più gratificante della nostra partecipazione a questo talent. È stata davvero una bellissima esperienza, per questo vogliamo ringraziare pubblicamente Biagio Scuderi e Giovanni Iannantuoni per l’organizzazione impeccabile e l’accoglienza che ci hanno riservato nel bellissimo Yamaha Village.

Chi sono – Ilaria Gaspari: Sono Ilaria Gaspari, veronese di nascita, giramondo per passione. Da ottobre 2016 mi occupo di comunicazione digitale e di social media marketing in Yamaha Music Europe. Fin da piccola, sono sempre stata affascinata dalle parole, dalla grammatica, dalle lingue (ho studiato inglese, tedesco, francese e anche latino!). Nel tempo libero leggo…tanto, e scrivo.

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