Sono estremamente convinto che quando un pianoforte giunge in un luogo, quel luogo diventa migliore, e finalmente ora il pianoforte è giunto sull’isola. Sotto lo sguardo acuto del falco della regina (falco eleonorae), la vera vedetta dell’isola di Lampedusa, il braccio forte della gru lo ha sollevato dalla nave per poi posarlo delicatamente su quel suolo sognato da tanta umanità. L’immagine di un pianoforte a coda di oltre 400 chili, che arriva per la prima volta sull’isola, forse vi apparirà meno epica, ma la voglio accostare a quella di Mstislav Rostropovich che l’11 novembre 1989 suonò il violoncello davanti al muro di Berlino che crollava. Il violoncellista, suonò arie con accordi maggiori per manifestare la propria felicità.
Aggiungo l’immagine di Vedran Smailović, violoncellista anche lui, ma bosniaco, mentre esegue l’Adagio in sol minore di Albinoni nella biblioteca Nazionale di Sarajevo, violata, ridotta a cumuli di polvere e sassi, privata della sua antica bellezza. E ancora, vedo il giovane palestinese Aeham Ahmed, il “pianista del campo di Yarmouk”, che con il suo pianoforte, ha portato un po’ di speranza tra i disperati dei campi profughi di Damasco. Lui suonava Beethoven, pensando a quella dichiarazione di Lenin sull’Appassionata: “Non devo ascoltarla o non porterò a compimento la rivoluzione”.
Dunque il pianoforte è giunto su questa isola italiana che si trova più a sud di Tunisi e Algeri. Ma chi sono i cavalieri che fecero l’impresa?
Un esercito, in realtà, moltissimi gli uomini e le donne che hanno permesso che il miracolo si realizzasse, ma il condottiero, colui che ha acceso la fiaccola, è Paolo Marzocchi, un compositore e pianista di Pesaro, che, innamorato di Lampedusa, della vitalità degli isolani, ha immaginato sull’isola la presenza un imponente pianoforte a coda residente, un vero generatore di cultura, poi ha sognato una stagione di musica da camera, e, un giorno, ne è sicuro, arriverà l’auditorium.
Paolo ha avviato una raccolta di fondi, alla quale tante persone e istituzioni hanno aderito, e poi sull’isola, oltre al pianoforte, è riuscito a portare la sua WunderKammerOrchestra, un ensemble pensato per portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non riescono ad arrivare. Un gruppo di Musicisti professionisti che si sono resi disponibili a trasmettere il loro sapere musicale ai meravigliosi ragazzi dell’isola.
Dunque, un pacifico piccolo esercito ha invaso l’isola per infettarla di bellezza; bravissima e coraggiosa l’ex sindaco Giusi Nicolini, concretamente visionario il critico musicale Guido Barbieri, e Luca Iozzelli, Rosanna Genco, Giovanna Boda, i fratelli Bevilacqua, la mitica Lipadusa Band, sono questi e tantissimi altri, i cavalieri che fecero l’impresa.
E il falco della regina scende veloce in picchiata, gli pare di sentire grappoli di note, poi vira, si solleva di nuovo in alto, se potesse sorriderebbe di sicuro.
Chi sono – Giovanni Iannantuoni Mi chiamo Giovanni Iannantuoni, un uomo con i piedi saldamente piantati sulle nuvole (cit. Flaiano), e nella filiale italiana di Yamaha Music Europe, sono responsabile della divisione pianoforti, che non è una armata, né un plotone, nemmeno un reggimento, più che altro si tratta di un piccolo gruppo di uomini e donne innamorati del pianoforte e del mondo intorno ad esso. Su questo mondo ho molte cose da raccontare, seguitemi se vi piace.