Quando la musica influenza il sapore del cibo: il connubio fra gusto e udito

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Lo sapevi che la musica influenza il sapore del cibo e del vino?

Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato come una melodia, a prescindere che questa ci piaccia o meno, può effettivamente influenzare la nostra esperienza gastronomica attraverso la velocità della traccia, la tonalità e il volume.

Charles Spence, docente di Psicologia sperimentale a Oxford, ha dimostrato che la musica influenza il sapore di ciò che beviamo o mangiamo poiché le nostre papille sono influenzate negativamente dal rumore di sottofondo. Ma non è tutto, perché la giusta melodia può invece aumentare del 15% la piacevolezza del vino.

Alcune ricerche si sono invece basate su come la musica influenzi il sapore di un cibo che riteniamo abbia un connotato emozionale: per esempio, lo sapevi che il jazz rende migliore il gusto del cioccolato? Questo, proprio perché tendiamo ad associare al cioccolato una funzione di conforto.

Secondo Spence, l’udito e il gusto comunicano: l’uomo tende ad associare gli stessi suoni agli stessi gusti, creando così una relazione che può influenzare il sapore. Generalmente, tendiamo ad associare i suoni acuti con l’acidità del cibo, i suoni più delicati con la dolcezza e i suoni profondi con l’amaro o l’umami.

In realtà, la musica non crea nuovi sapori all’interno del cibo che stiamo assaggiando ma è in grado di “deviare” l’attenzione e la concentrazione dell’assaggiatore su determinate caratteristiche. Così facendo, la musica influenza il sapore dei cibi e, soprattutto, dei vini. Secondo uno studio condotto dal professore Adrian North del Dipartimento di Psicologia della Heriot-Watt University di Edinburgo, determinati brani possono esaltare il gusto e gli aromi del vino.

Il ricercatore ha così elaborato quello che possiamo chiamare una “carta musicale dei vini”:

  • Per il Cabernet Sauvignon sono stati scelti brani come Honky Tonk Women dei Rolling Stones, All Along the Watchtower nella versione di Jimi Hendrix e Won’t Get Fooled Again degli Who.
  • Per il Merlot si è pensato a Easy di Lionel Ritchie e Heartbeats di Josè Gonzales
  • Per il Syrah, l’interpretazione di Luciano Pavarotti di Nessun dorma
  • Per lo Chardonnay, Atomic di Blondie, Rock DJ di Robbie William, What’s Love Got To With It di Tina Turner e Spinning Around di Kylie Minogue
  • Per il Pinot Grigio, infine, va bene qualsiasi pezzo di Lady Gaga

E così se il vino che stai assaggiando è troppo dolce o se il cibo troppo insipido, forse dovrai solo cambiare playlist!

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